“ VENTO DI MONTAGNA”ALIAS ERMAL META

di Rosita Sartori (pubblicato su Area3 MAGGIO 2018)

Carissimi lettori,
oggi desidero raccontarvi della mia inaspettata ma gradevolissima partecipazione al concerto di Ermal Meta di sabato 28 luglio al Castello di Villafranca di Verona. Mai mi sarei aspettata di trovarmi lì a vivere quelle emozioni fortissime e ad avere la possibilità di conoscere una “persona e non un personaggio”, come si definisce lui, di così grande bravura e umanità. Tutto è partito dall’idea di alcuni amici e dalla straordinaria e segreta complicità della mia supermamma e di mia zia Luciana. È stata proprio una sopresa grande sia quella di essermi ritrovata al concerto quando mi era stato detto che andavamo solo a fare un giro, sia quella di scoprire un artista come Ermal anche se lui suole definirsi “un operaio della musica”. Ermal, nome che significa “vento di montagna”, è albanese di origine ma all’età di 13 anni si trasferisce con i fratelli e la madre a Bari, dove passa tutta la sua adolescenza e giovinezza. Figlio d’arte da parte di madre (primo violino nell’orchestra di Fier in Albania) fin da bambino ha amato la musica, il pianoforte e la chitarra. Pur essendo sempre stato molto diligente nello studio fino all’università (ha studiato lingue e gli manca un esame alla laurea), il suo spirito è sempre stato quello di un ribelle pronto a percorrere strade non sempre battute. Alla fine del concerto ho avuto la grande gioia di poterlo incontrare e di ringraziarlo per il rispetto del dono che è la vita di cui parla nelle sue canzoni. Mi hanno colpito la sua capacità di entrare in empatia e di restare “con i piedi per terra” malgrado il successo come ben riassumono le parole di chiusura del suo concerto: “Senza di voi non sono niente”.