NON LASCIAMOCI RUBARE LA SPERANZA

di Rosita Sartori (pubblicato su Area3 DICEMBRE 2013)

Ciao a tutti cari lettori,

sono Rosita Sartori, una ragazza diversamente abile di 31 anni e abito a Lonigo.
Mi è stata data la preziosa opportunità di avere, in questo mensile, uno spazio dedicato a scrivere e a comunicare i miei pensieri e le mie convinzioni.
Vi chiederete come mai ho deciso di intitolare la mia rubrica ” Il volo di una farfalla” e la risposta è che mi sento molto vicina a questo insetto per le sue caratteristiche,  così fragile da un lato, ma così delicato, variopinto e in grado di volare alto e lontano dall’altro.
Il mio deficit motorio, che mi accompagna da sempre, come potete immaginare, mi crea numerosi handicap nella vita di tutti i giorni, ma forse non tutti sanno che, come dice la parola stessa, “handicap” significa “ostacolo”, difficoltà, e che questa condizione non deriva dal deficit, ma dall’ambiente esterno in cui si vive, fatto sia di   barriere “fisiche” (scalini, servizi igienici non adeguati, mancanza di marcipiedi, mezzi di trasporto non attrezzati) che di barriere “mentali”.
Ricordando le parole di Papa Francesco ” non lasciatevi rubare la speranza di un mondo migliore”, vi dico anch’io che questo è possibile se non ci fermiamo all’apparenza delle cose e non alimentiamo il pregiudizio, se cambiamo il nostro modo di vivere e la nostra prospettiva esistenziale.
Per farvi capire quello che intendo, vi porto come esempio me stessa. Molti, guardandomi, vedono di me solo la condizione di svantaggio che mi crea la mia non autosufficienza fisica e mi percepiscono come fragile, statica, triste, cupa, ferma, insomma con le caratteristiche opposte a quelle della farfalla.
Io, invece, sono convinta che attraverso l’amore per la persona che ogni essere umano è, pur con i suoi limiti, riusciremmo ad alimentare e a far prevalere, al posto di questa prospettiva e di questo pre-giudizio negativi, un modo di vivere diverso, più autentico, più vero, che esalta il valore e il rispetto per la vita.
Chi mi conosce sa che io, infatti, tenacemente convinta di queste parole, ho imparato ad amare il mio corpo, anche con le sue debolezze e i suoi limiti e, in esso,  ad essere forte, a colorare la mia vita di sorrisi, a viaggiare e a incontrare  tante persone, a volare alto come la farfalla.
Oggi e forse sempre è stato difficile per l’uomo trovare il tempo di ascoltare e di acoltarsi, di condividere con gli altri le cose importanti, quelle che ci fanno dire che la vita è vita: com’è andata la giornata? come si sta dentro?cosa ci preoccupa?
Tendiamo sempre a non fermarci, a glissare: “Ah! Va tutto bene!”, senza concederci  l’opportunità di  una  comunicazione “cuore a cuore”.
Coraggio Amici!! Provateci! Per me questo modo di vivere le relazioni è così grande da essere diventata una vera e propria dipendenza. Se alimentiamo questa esigenza, questo bisogno di ognuno di amore donato e ricevuto, la speranza di un mondo migliore si realizza.
Vi auguro che questo sia il Senso del Vostro Natale e di ogni istante che ci è donato di Vivere.  Auguroni.