LA FESTA DELLA VITA

di Rosita Sartori (pubblicato su Area3 SETTEMBRE 2015)

Cari amici lettori, in questa rubrica voglio parlarVi della Comunità Cenacolo di Saluzzo (CN) e del grandissimo evento internazionale della “Festa della Vita” organizzato ogni anno dal 16 al 19 luglio proprio nella sua casa madre . È suor Elvira Petrozzi, conosciuta oggi come Madre Elvira, che il 16 luglio 1983 dà inizio alla Comunità in una casa diroccata e abbandonata messa a disposizione dal Comune sulla collina di Saluzzo (CN). Questa donna, così forte e coraggiosa, risponde senza esitazioni alla richiesta disperata di aiuto, di accoglienza e di amore di tante persone bisognose : giovani soggetti a dipendenze, giovani in ricerca, bambini di strada, famiglie in difficoltà. Il metodo adottato da Madre Elvira, soprattutto per i casi di dipendenza, non è farmacologico ma fondato sulla “medicina dell’amore”, che consiste nell’affiancamento alla persona disagiata di un “angelo custode”, uno che già ha vissuto a suo tempo l’esperienza e che è preposto ad aiutare su tutti i fronti, ventiquattro ore su ventiquattro, quello che viene dalla Comunità definito “ il fratello”. Altro punto cardine è la preghiera: la recita del Rosario, l’Adorazione, La Messa. La Comunità desidera non solo essere un luogo di recupero e di assistenza sociale, ma una “scuola di vita”, una “grande famiglia” dove la persona accolta possa sentirsi “a casa” e ritrovare così la propria dignità, la guarigione delle ferite, la pace nel cuore, la gioia di vivere e il desiderio di amare. Lì la vita non è certo una vita facile e comoda. È una vita di preghiera, di duro lavoro manuale ( lavori artigianali vari: lavorazione del legno, del ferro, del marmo etc..), di gioco, di condivisione e di amicizia nella verità, dove cadono “le maschere”che siamo soliti portare nella nostra quotidianità. La sveglia è alle 6.00 del mattino, seguita dalla recita del Rosario e dalla colazione. Poi il lavoro fino all’ora di pranzo. La ripresa del lavoro è alle 14.00 dopo un momento ricreativo insieme. Alle 18.30 la preghiera serale, poi la cena e l’ora dell’amicizia e dello stare insieme fino alle 22.00, ora della buonanotte. La Comunità vive di Provvidenza che, come dice Madre Elvira, “non si è mai fatta attendere!” . Un altro “miracolo” accaduto attraverso Madre Elvira fu la fondazione dell’Ordine delle suore Missionarie della Risurrezione e dei sacerdoti. E nel corso degli anni sono aumentate le case della Comunità, tanto da arrivare ad espandersi in 18 paesi del mondo (Italia, Austria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Francia, Inghilterra, Irlanda, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Argentina, Brasile, Messico, Perù, Africa- Liberia) . Per celebrare e ricordare la nascita della “Casa di Saluzzo”ogni anno a luglio si organizza la “Festa della Vita”, quattro giorni di preghiera, catechesi, testimonianze, recital, in cui famiglie, amici e giovani, da tutto il mondo, si incontrano a vivere e a condividere insieme la gioia di Gesù Risorto. Quest’anno anch’io ho avuto il grande dono di portare la mia testimonianza all’interno di questo evento. Il tema della festa è stato “L’incontro tra Gesù e Zaccheo, tra la Misericordia e il peccatore: la Salvezza dell’uomo che sta nell’essere incontrati da Cristo”. Conservo di questa esperienza un geloso ricordo perché lì mi sono sentita accolta, amata e valorizzata in quello che faccio nella vita. La mia testimonianza è stata non solo ascoltata ma compresa. Lì si respirava la vita vera, quella “senza barriere”, quella dell’amore senza limiti. Non c’era la paura di guardarsi negli occhi, di dirsi “ ti voglio bene”. Due slogan di Madre Elvira sono questi: “ è Bello che Tu esisti!” e “ Ti voglio bene assai!” Quante volte ce lo sentiamo dire nella nostra vita di tutti i giorni? Ringrazierò sempre il mio amico Marco Zappella che mi ha dato la possibilità di partecipare a questa straordinaria festa e Madre Elvira perché sei riuscita e riesci ancora, con la tua tenacia e la tua forza, a ridare senso e sapore a vite che avevano perso la luce.