I NOSTRI RAGAZZI DI OGGI

di Rosita Sartori (pubblicato su Area3 FEBBRAIO 2014)

Cari lettori,
eccoci ancora insieme, questa volta per affrontare un tema molto sentito e di cui si parla molto, probabilmente per la necessità degli adulti (genitori, educatori, insegnanti..) di trovare degli spunti efficaci, ossia il tema dei ragazzi di oggi.
Alla domanda di cosa vogliano e cerchino i ragazzi, oggi, ci verrebbe tutti da dire che sembrano per lo più attratti soprattutto da cose effimere e materiali (vestiti firmati, cellulari all’ultimo grido..) e dallo sballo a tutti i costi (alcool, droghe, fumo).
In questo articolo vi racconterò quello che penso in merito, sulla base dell’esperienza personalissima che vivo con i ragazzi che incontro e conosco durante le mie testimonianze.
Dal mio speciale osservatorio ho avuto modo di sentire come loro, molto più che gli adulti, abbiano il fondamentale bisogno di essere ascoltati e di essere accettati per quello che sono.
Spesso, soprattutto in famiglia, per la frenesia e la stanchezza del quotidiano in cui ci troviamo immersi, si tende a sostituire l’amore e il prendersi cura vero dell’adolescente con l’acquisto di oggetti, cose che riempiono la sete di amore e di ascolto dei ragazzi senza tuttavia saziarla, anzi aumentando al contrario il loro senso di vuoto interiore e la loro insoddisfazione.
È evidente così che la ricerca della loro felicità si orienta verso le cose materiali perché noi stessi adulti per primi siamo per loro modello ed esempio in questo, nel quotidiano, magari inconsapevolmente (la borsa firmata, la macchina nuovo modello). Ne deriva, come logica conseguenza, la difficoltà sempre crescente dei ragazzi, sia tra loro sia con gli adulti, di condividere le proprie emozioni, di manifestare gioie e dolori, di richiedere aiuto in modo autentico, difficoltà che li fa cadere in una profonda solitudine e frustrazione.
Spesso inoltre in famiglia i genitori hanno delle aspettative e si creano dei modelli di figlio loro propri e non accettano che il figlio sia una persona diversa, con gusti, esigenze e caratteristiche altre rispetto alle loro.
Forse dovremmo noi adulti per primi educarci alla relazione autentica, vera, profonda, senza paura e imbarazzo nel contatto diretto con “il Sacrario”, il mondo interiore dell’altro. Impariamo noi innanzitutto ad essere concreti nell’attenzione all’altro, curandoci di dare quotidianamente valore più ai gesti, agli atteggiamenti, alle parole e alle scelte che facciamo, che all’esteriorità e oggetti di cui ci attorniamo.
Vi informo che il 2 febbraio alle ore 10.30 farò la mia testimonianza durante la S. Messa nella Chiesa di Salboro a Padova.
Il 12 febbraio alle ore 21 farò la mia testimonianza nella Chiesa di S. Leopoldo a Padova