“CIAO PIETRO…TESORO DIVINO”

ROSITA SARTORI IN UDIENZA PRIVATA CON IL SEGRETARIO DI STATO VATICANO PIETRO PAROLIN
di Rosita Sartori (pubblicato su Area3)

 

Rosita, Pietro Parolin e d. Robert Murphy.n.51
Da sinistra,il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, Rosita e D.Robert Murphy
 

Oggi ho l’occasione di raccontare come, ancora una volta nella mia vita ordinaria e quotidiana, gli eventi che di recente mi sono accaduti appaiano oggettivamente collegati in una logica straordinaria e in una tempistica provvidenzialmente perfetta.
So che per chi non ha familiarità con la fede, intesa come rapporto personale con Dio, le mie convinzioni non sono di facile e immediata comprensione, ma vi assicuro che per me è una certezza constatare che gli episodi di incontri come questo, che mi accingo ora a raccontare, sono stati voluti e disegnati su di me e per me dalla Sacra Provvidenza.
Il mese scorso, dal 21 al 30 giugno, ho avuto di nuovo il piacere di recarmi a Roma, città a cui ormai sono particolarmente legata per gli amici che ogni volta mi fanno sentire come a casa e, durante la mia permanenza, ho avuto la Grazia di ricevere un dono speciale e inaspettato, quello di incontrare privatamente il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin.
Vi confido che desideravo da tempo poterlo incontrare, ma purtroppo, quando è venuto qui, proprio a Lonigo, nella mia città, a maggio di quest’anno per la celebrazione di un matrimonio, e sarebbe stato più facile avvicinarlo, impegni fissati da tempo mi hanno impedito di cercarlo e conoscerlo.
Questa speranza e questa ricerca di entrare in contatto con lui, dunque, è sempre rimasta latente ma viva nel mio cuore, soprattutto quando con supermamma e mia sorella Moira ho varcato la soglia dei Palazzi Vaticani. Per chi non lo conoscesse bene, bisogna sapere che il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, nominato tale da Papa Francesco il 31 agosto del 2013, è un vicentino doc, nato a Schiavon in provincia e diocesi di Vicenza, il 17 gennaio 1955. A dieci anni rimane orfano di padre, assieme ai suoi due fratelli Maria Rosa e Giovanni e a quattordici anni entra nel seminario di Vicenza. Il Vescovo Onisto lo ordina presbitero il 27 aprile 1980 e per un paio d’anni svolge il ruolo di viceparroco nella parrocchia della Santissima Trinità di Schio.
Poi viene mandato a Roma, a studiare alla Pontificia Università Gregoriana con la prospettiva di diventare un funzionario del tribunale diocesano e qui a Roma, nel 1983, entra nella Pontificia Accademia Ecclesiastica, conseguendo nel 1986 la laurea in Diritto Canonico. Si occupa del servizio diplomatico della Santa Sede presso le nunziature di Nigeria dal 1986 al 1989 e Messico dal 1989 al 1992. Rimane poi otto anni presso la seconda sezione della Segreteria di Stato fino a quando, nel 2000, passa alla sezione italiana come collaboratore dell’attuale cardinale Attilio Nicora. Si occupa di questioni riguardanti l’ordinariato militare e l’assistenza religiosa per i carcerati e per i degenti negli ospedali. Dal 1996 al 2000, è anche direttore di Villa Nazareth, istituzione fondata per sostenere la formazione di ragazzi meritevoli ma privi di mezzi. Nel 2002 viene nominato sotto-segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato da papa Giovanni Paolo II, dove collabora prima con il cardinale Sodano e poi con Tarcisio Bertone, occupandosi in particolare delle relazioni tra la Santa Sede e i paesi asiatici, Vietnam e Cina. Il 17 agosto 2009 Benedetto XVI lo nomina arcivescovo titolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela. Ma è con Papa Francesco che Pietro diventa a 58 anni, il più giovane segretario di Stato Vaticano dopo Pacelli, succedendo al cardinale Tarcisio Bertone. Papa Francesco lo nomina inoltre membro della Congregazione per i vescovi, membro della commissione cardinalizia di vigilanza sullo I.O.R., membro della Congregazione per le Chiese orientali, membro della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e membro della Congregazione per la dottrina della fede.
Sembra proprio che Papa Francesco si fidi molto della sua persona e delle sue capacità! Il nostro incontro con Lui è avvenuto nella Prima Loggia del Palazzo Apostolico, il 28 giugno appena trascorso. Lo abbiamo visto arrivare nella sua veste cardinalizia nera con la fascia rossa, alto e con passo sicuro, accompagnato dal suo segretario D. Robert Murphy e la prima cosa che gli ho detto è stato: “Ciao Pietro! Tesoro Divino!”
Lui mi ha sorriso e, come aveva fatto Papa Francesco, si è chinato e mi ha salutato affettuosamente come fanno di solito i miei amici.
Abbiamo parlato serenamente e mi ha saputo ascoltare con umiltà, spontaneità e interesse e mi ha fatto sentire a mio agio malgrado la maestosità del luogo in cui ci trovavamo e della sua carica. È proprio vero che le persone che hanno un certo “spessore” da un punto di vista di nobiltà interiore e di umanità si riconoscono indipendentemente dall’abito o dal ruolo che hanno! Da come ho conosciuto il Cardinale Parolin, credo che la scelta di Papa Francesco nel farlo suo segretario e braccio destro sia stata una saggia decisione e insieme al Papa riponiamo anche noi la nostra massima fiducia nel nuovo Segretario di Stato Vaticano.
Quando Parolin è stato eletto alla segreteria di stato nel 2013, in un’intervista televisiva, alla sua mamma Ada è stato chiesto che cosa si aspettasse ora dal figlio e ricordo chiaramente che la sua risposta forte ed esigente fu: “ … mi aspetto che rimanga un prete”. Auguro anch’io al mio amico Pietro che questo bellissimo monito di sua madre continui sempre ad essere per lui il suo modus vivendi.

Rosita Sartori