CAPODANNO AL SETTIMO CIELO

di Rosita Sartori (pubblicato su Area3 MAGGIO 2016)

Carissimi lettori, questo mese voglio parlarvi di un’esperienza che ho vissuto a capodanno di quest’anno e che consiglio di provare a tutti i giovani che hanno bisogno di sentirsi accolti e di cercano il senso della vita, quello con la “S” maiuscola. Non tutti forse conoscono il S.O.G., Servizio Orientamento Giovani, che nasce ad Assisi più di 35 anni fa grazie a frate Giovanni Marini. Subito questo progetto è nato per la necessità di avvicinare i giovani nelle parrocchie e di proporre loro la bellezza di ascoltare la Parola che salva e di mettersi in cammino per rispondere al progetto di amore che Dio da sempre ha verso ciascun uomo. Tra le varie attività proposte vi sono i campi per adolescenti; la creazione di un centro per accogliere i giovani provenienti da varie parti d’Italia per iniziare un’attività di pastorale giovanile e vocazionale; le proposte di esperienze di vita fraterna (preghiera, lavoro e condivisione dello stesso servizio); l’esperienza, dal 2007, delle “Missioni giovani” che consistono nell’uscire (“ evangelizzazione di strada”) e recarsi dove i giovani si trovano (scuole superiori, università etc.) per annunciare il Vangelo attraverso un ciclo di catechesi e una liturgia ben curata che aiuta un giovane a stare con gusto e con gioia alla presenza di Dio. Al termine di ogni missione si propone un percorso per continuare ad ascoltare la Parola di Dio (per esempio il cammino delle Dieci Parole o altre esperienze). Finora sono state realizzate diverse Missioni non solo ad Assisi e dintorni ma anche in varie parti d’Italia (Caserta, Cagliari, Sassari, Perugia, Parma, Bologna, Senigallia..) e all’estero (Madrid, Siessen in Germania, Londra). Tra le varie attività organizzate dal S.O.G. è proposto ogni anno anche un festeggiamento alternativo del Capodanno, che quest’anno è stato intitolato “Capodanno al settimo cielo”. Per quella che solitamente chiamo una “Dioincidenza”, ossia un fatto che mi capita non per coincidenza ma quasi per intervento della Provvidenza, anch’io ho avuto la grande gioia di ritrovarmi quest’anno ad Assisi, dal 31 dicembre al 3 gennaio, e di partecipare, intervenendo anche con la mia testimonianza, alla festa tenutasi al Palabasket di Assisi. Parlare della vita vera e del gusto del vivere, della meraviglia che sempre la vita ci riserva quando comunichiamo con gli altri in modo profondo e vero, quando capiamo che la vita vera non è l’apparenza ma la sostanza della nostra interiorità che dobbiamo nutrire quotidianamente per non finire alla deriva del non senso e dell’anestesia del cuore alla quale purtroppo possiamo giungere tutti, come ci dimostrano le recenti cronache (vedi caso Foffo e Prato) è stata un’esperienza edificante per me e anche per gli altri 2000 giovani presenti. Mi sono sentita un tutt’uno con loro, molti provenienti da tutta Italia e molti anche dall’estero. Mi sono sentita utile a saziare il loro bisogno di essere ascoltati e amati nella ricerca del senso di questa vita. Con le danze, i canti e i loro boati di esplosione di gioia ho percepito la nostra unione di intenti nel credere che sia possibile vivere in modo alternativo una vita gratificante e soddisfacente nel segno della fiducia che è “donando che si riceve” come diceva San Francesco e Gesù prima di lui. Grazie a questo evento ho avuto il piacere di incontrare tre speciali amici, Manuel Lunardi, Stefano Buresta e la stimata conduttrice radiofonica Rita Sberna che ha voluto intervistarmi e postare sul suo blog la mia intervista. È proprio vero che non dobbiamo mai smettere di meravigliarci nei confronti della vita che è sempre per noi un mistero grande, sorprendente e imprevedibile che si rivela in parte ma che rimane sempre Mistero. ( ::