ACQUA PULITA SALVA LA VITA

di Rosita Sartori (pubblicato su Area3 NOVEMBRE 2017)

Ciao cari lettori,
oggi desidero anch’io raccontarvi la mia esperienza della manifestazione-evento, che si è svolta qui al parco Ippodromo di Lonigo domenica mattina 8 ottobre, intitolata “Acqua libera dagli Pfas. È stata una splendida e calda giornata di sole, come se anche il tempo, riconosciuta l’importanza dell’argomento in questione, volesse dare il suo contributo. Mi è stato chiesto dalle giustamente agguerrite mamme no-pfas di sfilare davanti al corteo dopo le Forze dell’ordine e ho accolto la proposta con grande onore, desiderando proprio “metterci la faccia”. Grandissima è stata l’affluenza delle persone del territorio, adulti, bambini, giovani e meno giovani (circa 10.000), tutte radunate per lanciare un unico grido di disapprovazione sull’ inquinamento di un bene così prezioso come l’acqua che dovrebbe essere, data la sua importanza quotidiana e vitale per ognuno di noi, considerata una priorità assoluta. Che cosa riusciamo a fare senza acqua nel nostro quotidiano? Dico senza perché se risulta così inquinata da sostanze nocive usarla per lavarsi, cucinare, fare il tè, lavare i nostri alimenti, i nostri vestiti, irrigare i nostri orti e i campi dei quali mangeremo i frutti, equivale ad avvelenarci piano piano, ad ammalarci e a morire. Ecco il perché dello slogan che mi sono scritta sulla fronte “io voglio vivere, non sopravvivere”, lo voglio io e lo vogliono tutte le persone che ritengono l’acqua un bene che non può essere toccato, un diritto così inviolabile che non si può accettare che ci sia chi usa il territorio in realtà abusandone e prendendosi delle libertà che non ha. Se il territorio e le sue risorse sono della comunità e quindi di tutti non può che chiamarsi ingiustizia se io lo utilizzo devastandolo per portare avanti i miei interessi, causando danni permanenti e conseguenze irreversibili (quando una persona muore, non si può più riparare al danno!). Ci sono voluti anni per far emergere il problema di questo disastro ambientale. Queste sono omissioni gravissime e disonestà non è solo quando uno ruba, ma anche quando, come in questo caso, non si dice quello che sta succedendo. Per fortuna con il denaro non si può comprare tutto e questo significa che ci sono cose che non hanno prezzo, come la vita umana, lo stare bene, la salute. Chi può arrogarsi il diritto di calpestare, di rovinare, di intaccare questi doni che ho ricevuto? Chi, a vantaggio di personali beni materiali, può con leggerezza usare un bene come il territorio e le sue risorse che non è suo e che va invece custodito, difeso e rispettato in quanto proprietà della collettività? Non si può non essere responsabili per le proprie scelte, soprattutto quando le conseguenze ricadono non solo su me stesso ma anche sugli altri e in questo caso gli altri sono proprio tanti! La vita è la vita e va difesa senza alcun compromesso!